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Economia circolare: il recupero dei metalli preziosi con l’automazione industriale

Mentre la produzione diventa sempre più automatizzata e le linee sempre più ottimizzate ed efficienti, crescono i problemi legati alla gestione e al corretto smaltimento dei materiali.

I metalli preziosi, in particolare, hanno un impatto ambientale e sociale non sostenibile in una logica di economia lineare. La loro estrazione, la loro lavorazione e il loro smaltimento “pesano” moltissimo sull’ambiente.

La soluzione? Modificare il paradigma produttivo, seguire un’economia circolare e investire sul recupero metalli.

Cosa significa economia circolare?

Per spiegare l’economia circolare partiamo dal suo opposto, l’economia lineare. Il modello lineare prevede 5 tappe per il prodotto:

  • Estrazione delle materie prime
  • Produzione
  • Distribuzione
  • Consumo
  • Smaltimento

È una strada a senso unico, in cui ogni prodotto ha una nascita e una morte, la fine in discarica. Ed è una strada insostenibile a livello ambientale: il consumo di risorse e l’accumulo di rifiuti è tale che, se continuiamo così, nel 2050 avremo bisogno di due pianeti.

Con l’economia circolare, al contrario, il prodotto non finisce, ma viene recuperato e riportato a nuova vita. I metalli preziosi vengono raccolti e trasformati in materie di valore, pronte a rientrare nella produzione. Un ciclo virtuoso, quindi, senza un inizio e una fine, senza sprechi né scarti.

Metalli preziosi e ricerca mineraria

I metalli preziosi hanno un impatto ambientale altissimo, non solo per lo smaltimento ma anche per l’estrazione. Come abbiamo visto nel nostro articolo su oro etico e risorse condivise, l’estrazione e la raffinazione dei metalli preziosi causano danni irrimediabili all’ambiente e alle popolazioni locali.

Per estrarre l’oro si distrugge un ecosistema, si utilizzano sostanze chimiche nocive che avvelenano le falde acquifere – per ottenere un grammo d’oro ne vengono usati 5 di mercurio - e si sfrutta come manodopera la comunità locale, spesso i bambini, senza alcuna sicurezza.

Le terre rare, la materia della tecnologia

Discorso a parte per le terre rare, 17 elementi chimici con particolari proprietà chimiche, magnetiche e conduttive indispensabili per tutte le tecnologie più innovative e sofisticate.

Come abbiamo già visto nel nostro approfondimento su Intelligenza Artificiale e ricerca mineraria, senza terre rare non c’è green economy. Ma c’è anche da dire che l’estrazione delle terre rare, come quella dell’oro, ha un altissimo impatto ambientale ed è responsabile di perdita di biodiversità, inquinamento idrico, erosione del suolo e sottrazione delle terre alle popolazioni locali.

Nuove opportunità, non rifiuti

Al pari dell’estrazione e della raffinazione, lo smaltimento di questi rifiuti è un processo estremamente pericoloso e inquinante, anche quando viene gestito nel modo corretto.

Ma è, soprattutto, una fase che potrebbe essere interamente eliminata nell’ottica di una limitazione dei consumi e dell’utilizzo delle risorse. Perché buttare via prodotti che possono essere recuperati? Perché continuare a riempire le discariche con materiali preziosi e rari, che possono essere utilizzati potenzialmente all’infinito?

La questione dei RAEE, l’impatto ambientale e sociale dell’e-waste

I RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) sono i rifiuti più pericolosi e in maggior crescita, colpa anche dell’obsolescenza programmata di moltissimi dispositivi, progettati proprio per durare poco.

Pensiamo però che queste apparecchiature contengono

  • metalli preziosi e terre rare, la cui estrazione è estremamente inquinante
  • metalli pesanti e sostanze chimiche tossiche impossibili da smaltire

I dispositivi che vengono buttati via senza possibilità di recupero rappresentano uno dei problemi più gravi a livello ambientale e sociale. Tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici, infatti, vengono spediti ogni settimana verso i paesi poveri, dove i metalli rilasciati dai dispositivi avvelenano terre e falde acquifere.

Recupero metalli preziosi: il processo passo per passo

Quello del recupero metalli è un processo tanto complesso quanto necessario, che ci permette di recuperare metalli preziosi altrimenti destinati alla discarica ed evitare nuove estrazioni.

I passaggi sono essenzialmente 4

  • fusione/incenerimento
  • analisi
  • affinazione chimica
  • fusione

Gli scarti vengono fusi per poter essere nuovamente lavorati e trasformati, analizzati per conoscere il titolo in percentuale di metallo prezioso e affinati chimicamente per garantire la massima purezza senza traccia di impurità.

Fusione: il nostro forno a tunnel a induzione

La fusione finale è un passaggio essenziale, che noi di Tera Automation gestiamo con il nostro forno a tunnel a induzione T-Barmaster™.

 

Si tratta di un macchinario con un altissimo livello di automazione industriale, che offre una lunga serie di vantaggi alle aziende:

  • crea lingotti perfetti
  • non produce fumi nocivi o campi elettromagnetici
  • lavora in atmosfera protetta e senza ossigeno e non deteriora consumabili e lingottiere
  • assicura la massima sicurezza per l’operatore
  • ottimizza la produzione

Automazione industriale, la chiave per l’ottimizzazione

L’economia circolare è l’unico paradigma possibile e il recupero metalli è un elemento chiave per il suo successo.

L’automazione industriale applica gli stessi principi dell’economia circolare alle linee di produzione:

  • ottimizzazione delle risorse – intese sia come consumi energetici che come tempi e costi
  • azzeramento degli sprechi
  • riduzione delle emissioni e massima efficienza.

Per un’industria più green, smart e competitiva.