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Il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia

L’Intelligenza Artificiale è un ramo dell’informatica in grado di implementare la produzione e far crescere il business aziendale. Si basa su caratteristiche tipicamente umane per la progettazione di sistemi intelligenti, prevedibili e sempre più indipendenti, che non solo comprendono le informazioni, ma agiscono in maniera “logica” per risolvere ogni tipo di problematica.

Come abbiamo già visto parlando del rapporto tra Intelligenza artificiale e automazione industriale, le nuove possibilità di crescita non riguardano più solo le catene di produzione, ma possono applicarsi a infiniti settori della vita di tutti i giorni.

Vediamo, in concreto, a che punto ci troviamo in Italia a livello di Intelligenza Artificiale. In che misura le aziende del nostro paese riescono a trarre nuova linfa da questa incredibile opportunità? E quali sono le previsioni per il futuro?

 

Un mercato in continua crescita

Nel 2020, il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale ha raggiunto i 300 milioni di euro (dati Osservatori.net). Da segnalare soprattutto la crescita rispetto all’anno precedente, ben il 15% in più.

La quota maggiore (33%) proviene dall’Intelligent Data Processing, ovvero le soluzioni che utilizzano algoritmi di AI per estrarre informazioni dai dati e avviare azioni conseguenti. Secondo posto a parimerito (18%) per il Natural Language Processing – l’elaborazione autonoma del linguaggio a partire da dati forniti in input - e il Recommendation System, le cosiddette raccomandazioni personalizzate per l’utente.

Ancora marginali i Chatbot o Virtual Assistant, i sistemi di Computer Vision e il Robotic Process Automation intelligente. Si tratta, in ogni caso, di settori in rapido sviluppo, destinati a un incremento nei prossimi anni. 

 

Facciamo il punto della situazione

Nel panorama italiano, il settore bancario e finanziario è quello più all’avanguardia per l’utilizzo dell’AI. A seguire quello dell’energia, delle utilities, il ramo manifatturiero, quello dei media e le assicurazioni.

Il 53% delle aziende medio-grandi in Italia utilizza soluzioni di Intelligenza Artificiale, in costante crescita rispetto all’anno precedente (+20%). È un mercato che vale tanto, ma che purtroppo si scontra ancora con molte barriere

Prima tra tutte, la mancanza di budget. La pandemia ha ulteriormente ridotto le risorse, frenando bruscamente se non l’innovazione, almeno la sua realizzazione pratica. Oltre a questo, gli ostacoli principali sono lo scarso impegno del top management e la limitata cultura digitale aziendale

Il problema sembra essere proprio la mancanza di visione. Molte aziende ancora faticano a identificare dei business case simili o a definire il modo esatto in cui applicare l’Intelligenza Artificiale all’interno del business aziendale. 

 

Il punto di vista dell’utente

Il consumatore medio ha una buona conoscenza dell’Artificial Intelligence. Ben il 94% ne ha sentito parlare, il 51% ha utilizzato prodotti o servizi con funzionalità di AI, l’83% ne ha un’opinione positiva o molto positiva e riesce a comprenderne gli utilizzi, soprattutto per quanto riguarda i veicoli a guida autonoma, gli assistenti vocali e i sistemi di suggerimento per il customer journey sui siti di e-commerce.

Ancora molti dubbi, invece, sulle implicazioni etiche collegate all’Intelligenza Artificiale. Le problematiche principali riguardano la violazione delle libertà, l’accentramento delle risorse finanziarie, tecnologiche e culturali e i problemi relativi alla privacy e alla trasparenza. 

C’è anche un generale, sebbene ingiustificato, timore sulla tematica dei posti di lavoro. L’Intelligenza Artificiale, al pari dell’automazione industriale, viene accusata di voler rimpiazzare la forza lavoro con dei robot. Si tratta di una visione distorta, che non tiene in considerazione la valorizzazione dell’apporto umano.

 

Previsioni per il futuro

Per dirla in breve, i settori che già utilizzano l’AI implementeranno i loro sistemi, quelli che ancora non ne stanno sfruttando le potenzialità inizieranno a farne uso per stare al passo in un mondo sempre più automatizzato e competere ad armi pari. 

In particolare, l’Intelligenza Artificiale verrà in aiuto a un settore particolarmente importante per il benessere collettivo, quello della diagnostica medica. Si ritiene, infatti, che l’AI potrà arrivare a fare una previsione automatica delle malattie e a supportare la diagnosi. 

Idem per i sistemi di visione, che verranno implementati per permettere il riconoscimento biometrico in ambito pubblico e privato. Anche i veicoli a guida autonoma conosceranno una crescita notevole, con una sempre maggiore varietà di mezzi completamente automatizzati, dalle macchine ai treni, dalle navi fino agli aerei.

Fondamentale, poi, che anche le Pubbliche Amministrazioni si convertano a sistemi più moderni ed efficienti. L’amministrazione può – e deve – diventare davvero user friendlye permettere all’utente di accedere facilmente ai servizi pubblici, mantenere il controllo dei propri dati personali e beneficiare di un maggiore scambio di dati tra le varie amministrazioni

 

L’automazione industriale implementa la produttività delle linee e ne aumenta la competitività. Allo stesso modo, l’Intelligenza Artificiale ci offre una serie di vantaggi concreti, che ci possono facilitare nella vita quotidiana. Dagli assistenti vocali ai sistemi di visione, dai veicoli intelligenti alla gestione dei dati delle PA, quella artificiale è davvero l’intelligenza del futuro!