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Robot collaborativi per lavorazioni di precisione

I cobot, ovvero i collaborative robot (robot collaborativi), si stanno affermando nel panorama dei robot industriali con una certa continuità. Si tratta di robot di tipologia antropomorfa che possono lavorare a contatto diretto con operatori umani.

Queste macchine collaborative sono quindi particolarmente adatte per tutte quelle lavorazioni dove l’interazione uomo-macchina è imprescindibile. Un esempio fra tutti le stazioni di assemblaggio-montaggi.

Tuttavia, rispetto a robot antropomorfi ‘tradizionali’, un cobot ha caratteristiche funzionali differenti e tra tutte spicca senza dubbio la velocità. Lavorando a contatto con l’uomo è essenziale che questo tipo di robot operi a velocità moderate, così da non costituire un pericolo per l’operatore stesso.

 

Robot industriali ‘sensibili’

Tra le caratteristiche uniche dei cobot abbiamo appena citato la moderata velocità di operazione, ma non basta affinché possano essere garantiti i requisiti minimi di sicurezza durante l’interazione con l’operatore umano. 

È per questo che i robot collaborativi sono dotati di una sorta di “pelle” sensibile al contatto con copri esterni, e quindi anche con l’uomo. Per la loro collocazione, infatti, questo tipo di robot industriali non sono dotati di barriere fisiche o laser. Tutt’altro. Devono proprio essere vicini all’uomo, devono lavorare insieme, collaborare appunto. 

La superficie ‘sensibile’ del cobot fa sì che in caso di contatto con un operatore il robot si blocchi immediatamente, evitando di generare un possibile infortunio o di compromettere il normale svolgimento delle attività per le quali è stato progettato.

I robot collaborativi sono capaci di avvertire la prossimità di un ostacolo e di modulare, di conseguenza, la propria velocità d’azione, fino ad arrestarsi completamente quando la soglia di prossimità con il corpo estraneo oltrepassa quella impostata come parametro di sicurezza.

 

Applicazioni dei cobot

I cobot si possono immettere in una catena di montaggio dove vi siano sia elementi automatici sia persone. Il loro punto di forza resta comunque quello di affiancare un operatore umano in lavori di precisione, come nel caso dell’oreficeria o in ambito farmaceutico.

Questa tipologia di robot, infatti, è ideale per attività quali la miscelazione, il conteggio o l’ispezione di prodotti critici come i farmaci, dove la garanzia di risultati omogenei è imprescindibile. Lo stesso dicasi per il confezionamento di dispositivi medici.

Da non sottovalutare poi che un cobot può essere un vero ‘braccio destro’ per l’operatore in mansioni di supervisione e controllo qualità.

Facciamo un altro esempio di applicazione. I cobot sono molto efficienti anche in campo orafo, dove possono occuparsi dell’assemblaggio di piccoli componenti di gioielli.

Tuttavia, è evidente che un robot collaborativo non sempre è la risposta adatta per un’automazione industriale, perché per determinate lavorazioni non è necessario alcun tipo di attenzione particolare verso operatori esterni.

Pensiamo a un’isola robotizzata di saldatura o a un cella di asservimento collocate all’interno di una struttura di protezione fisica. In questo contesto un cobot avrebbe livelli di ‘sensibilità’ sproporzionati per l’attività da svolgere.

 

I vantaggi di un cobot in azienda

Riepilogando questa breve panoramica sui robot collaborativi, si tratta di macchinari per loro natura estremamente flessibili, sensibili e sicuri. Ne deriva un’applicazione particolarmente efficiente per tutte le lavorazioni che richiedono precisione, accuratezza e presenza attiva e imprescindibile di un operatore umano nei pressi della stazione di lavoro del robot.

Abbiamo già affrontato il tema della sicurezza dei robot industriali in ambienti di lavoro. Ricordiamo qui che i cobot nascono proprio per garantire i vantaggi della robotica industriale anche in situazioni di stretto contatto con l’uomo.

Infine, non da meno, i cobot rientrano in quel pacchetto di tecnologie 4.0 per cui sono previsti sgravi e vantaggi fiscali come il credito d’imposta.