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Robot antropomorfi: cosa sono e come sfruttarli al massimo?

I robot antropomorfi con sei gradi di libertà sono i robot industriali più comunemente usati nelle soluzioni robotiche industriali, in quanto il loro design garantisce la massima flessibilità.

Il robot antropomorfo, come suggerito dal nome, ricorda le fattezze umane, in particolare quelle delle braccia. Non a caso, infatti, questo tipo di robot industriale viene spesso indicato come “braccio” nel gergo dell’automazione, un riferimento senza dubbio adeguato.

Proprio come un nostro braccio, infatti, il robot antropomorfo è contraddistinto da giunture e da un polso, ovvero l’estremità del robot dove viene applicato il dispositivo di presa, paragonabile alla nostra mano.

Si tratta di un tipo di automazione industriale progettata per riprodurre alcune caratteristiche del movimento umano, così da sostituirlo nel proprio lavoro per alcune mansioni nelle catene di montaggio, nell’attività di orientare un oggetto, oppure può essere programmato per svolgere attività di asservimento macchine utensili. Ma questi sono solo alcuni e riduttivi esempi di quello che un robot antropomorfo riesce a fare attraverso movimenti coordinati programmati ad hoc in base alla fase della linea produttiva in cui interviene.

Le caratteristiche principali di un robot antropomorfo

I 6 gradi di libertà di movimento del robot antropomorfo lo rendono la soluzione perfetta per applicazioni dove la manipolazione di oggetti deve essere assai variabile ed ovviamente precisa.

Le caratteristiche principali che determinano la scelta di un robot antropomorfo sono:

-       Payload, ovvero la portata al polso. Questo dato ci indica il peso massimo degli oggetti che il robot può manipolare.

È importante tenere presente che questo valore comprende anche il peso del dispositivo di presa, che talvolta può risultare rilevante nel caso la manipolazione sia destinata ad oggetti voluminosi. Questo significa che se l’oggetto da manipolare è molto pesante, il robot dovrà essere dotato di un meccanismo di presa adeguato a sorreggerlo ma di conseguenza avrà anch'esso un peso che inciderà sulla portata del polso.

-       Reach, ovvero lo sbraccio del robot. Questo valore ci indica l’area di lavoro entro la quale il robot riesce ad operare e risulta determinate nello sviluppo di un progetto applicativo.

Sulla base dello sbraccio, infatti, il system integrator potrà decidere le stazioni di lavoro in interazione con il sistema di asservimento.

Si tratta di un dato importante anche per la valutazione degli ingombri che l'automazione avrà all'interno dell'azienda, considerando anche le distanze di sicurezza previste per legge, che possono essere gestite con barriere fisiche, più ingombranti, o barriere laser, decisamente più compatte.

 

 

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Cosa può fare un robot antropomorfo?

Le mansioni che un robot antropomorfo può svolgere sono davvero moltissime. Alcuni dei campi di applicazione più diffusi e dove la robotica industriale trova largo utilizzo sono:

  • Imballaggi per alimenti
  • Saldatura ad arco
  • Saldatura a punti
  • Manipolazione
  • Asservimento macchine utensili
  • Automotive
  • Taglio dell'acciaio
  • Manipolazione del vetro
  • Applicazione per fonderia e forgiatura
  • Farmaceutico

Dal braccio al cervello: il ruolo del system integrator

Se nel recente passato l’acquisto di un robot antropomorfo era di per sé un ostacolo a causa del prezzo non accessibile a tutte le aziende, oggi questo prezioso dispositivo è perfettamente allineato ai costi delle macchine industriali tradizionali.

Va però detto che il robot industriale, senza un attrezzaggio appropriato e senza una programmazione di livello adeguato, non potrà dare alcun contributo alla produzione di qualsiasi azienda, risultando paragonabile ad un “motore”.

Al contrario se affidato ad un integratore esperto, il robot esprimerà tutto il suo potenziale e metterà a disposizione dell’utilizzatore i suoi principali punti di forza, quali:

  • Alta velocità
  • Ampia area di lavoro per il minimo ingombro al suolo
  • Possibilità di operare su vari livelli
  • Flessibilità di impiego
  • Alto valore di mercato, rivendibilità.

È quindi evidente che se il robot antropomorfo è il braccio, il cervello è il software e il suo livello di intelligenza dipenderà dalle capacità del system integrator di 'educarlo' al massimo delle sue potenzialità e in relazione alle esigenze dell’azienda che andrà a installarlo.