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L’automazione industriale e la gestione del lavoro

Uno dei vantaggi indiscussi dell’automazione industriale è quello di permettere a un’azienda di essere operativa anche in assenza dell’uomo. Infatti, in senso assoluto il valore aggiunto dell’automazione è proprio quello di potere operare senza presidio, o comunque limitando l’attività alla supervisione. Cosa significa tutto questo in termini pratici per un’azienda? Produttività continua e non pregiudicata da festività, fine settimana, turni notturni e periodi di chiusura straordinaria – anche prolungati.

ISOLE ROBOTIZZATE COME SOLUZIONE PER UNA PRODUZIONE CONTINUA

Guardando nel dettaglio i vantaggi delle isole robotizzate nella gestione del lavoro, esse permettono di dedicare macchinari normalmente vincolati alla presenza di un operatore, di conseguenza anche alle sue potenzialità produttive, a una produzione continua H24 e per lavorazioni di ogni genere.

Dalle macchine a controllo numerico (CNC), alle stazioni di saldatura, dal controllo qualità alla pallettizzazione e non solo, l’affiancamento di una cella robotizzata garantisce elevata produttività e ripetibilità costante della qualità del prodotto finale.

Inoltre, le isole robotizzate, così come altri sistemi di automazione industriale, consentono di migliorare l’organizzazione del flusso di lavoro. Vediamo meglio come.

 

ISOLE ROBOTIZZATE E GESTIONE DEL LAVORO

I dispositivi Industria 4.0, parte integrante delle nostre isole robotizzate, offrono a operatori e manager illimitate possibilità di analisi e gestione del lavoro.

I macchinari e i robot industriali sono quindi sempre più interconnessi, senza confini territoriali. Il risultato è una gestione molto più efficiente – per i tempi di risposta – ed economica rispetto a un controllo macchina in prossimità, ovvero sul posto.

Tuttavia, per fare sì che questo meccanismo funzioni al meglio è importante analizzare e gestire tutti i dati (produttivi e di processo) così che possano essere fruiti anche fuori dall’azienda e in qualsiasi momento. Ed ecco, come citato poco fa, la funzione per cui le automazioni industriali Tera Automation sono dotate di un sistema completo di raccolta dati (software Jarvis, T-router e soluzioni di monitoraggio video).

I dati raccolti e condivisi dai dispositivi 4.0 vengono messi a disposizione per finalità critiche, tra le quali:

  • Ottimizzazione della resa (produttività) del sistema;
  • Analisi degli allarmi, finalizzata a manutenzione preventiva;
  • Analisi della domanda di mercato (in relazione alle quantità di ciascun tipo di articolo prodotto);
  • Proiezioni per investimenti futuri delle aziende;
  • Calcolo della marginalità aziendale con analisi precisa di tempi e costi di produzione (da sommare alla filiera per la realizzazione degli articoli commercializzati);
  • Monitoraggio costante delle stazioni produttive, con dispositivi mobili e supporti video.

 

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FLESSIBILITÀ E CONTINUITÀ: AUTOMAZIONE INDUSTRIALE E SMART WORKING

Oltre al controllo macchina da remoto, nella nostra visione di smart factory, anche lo smart working acquisisce maggiore importanza per un’azienda che evolve la propria organizzazione produttiva, divenendo uno strumento irrinunciabile e complementare alla costruzione di un servizio sempre più a misura di cliente.

La possibilità di generare circuiti virtuali compositi, con gestione real-time di magazzino, vendite, marketing, acquisti, commissioning e trouble-shooting offrono, in prospettiva, la possibilità di strutturare le aziende con il minimo dispendio in termini di spostamenti e quindi con enormi risparmi, oltre a maggiori marginalità di profitto.

Ed è così che, al pari delle isole robotizzate e delle linee automatiche negli ambiti produttivi, gruppi di smart-workers consentono una presenza H24 per attività di vendita e supporto, con una gestione flessibile e modulabile degli orari di lavoro nei momenti in cui sono più utili, soprattutto per le aziende che operano a livello internazionale.

NUOVI RUOLI, NUOVE COMPETENZE

Secondo Ginni Rometty, CEO di IBM, dopo la quarta rivoluzione industriale, i ‘colletti blu’ ora coinvolti nei processi produttivi dell’industria 4.0 diventeranno new collar, ovvero nuove figure con competenze diverse, più specifiche del proprio lavoro.

Il dibattito etico e sociale sull’argomento è molto delicato e non vogliamo entrare qui nel merito, ma questa evoluzione è interessante per rassicurare chi ancora sta valutando concretamente il passaggio della propria azienda a una smart factory: è una realtà che isole robotizzate e automazioni industriali generino un nuovo sistema di lavoro. Moltissimi settori avranno sempre bisogno delle competenze umane a fianco del processo meccanico automatizzato, ma svilupperanno anche nuove capacità e professionalità.