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Automazione industriale e robotica, definizioni e oltre

1952, l’anno in cui per la prima volta è stata utilizzata l’espressione automatic production da John Diebold nel libro Automation: the Advent of Automatic Factory e da D.S. Harder, vicepresidente della produzione presso Ford Motor Company.

Federico Butera, noto sociologo e docente italiano, definisce l’automazione industriale come: “una serie di tappe nel processo verso sistemi integrati di processi, tecnologia, organizzazione, ruoli e valori, dove la tecnologia svolge una grande varietà di attività esistenti e nuove e dove è stata progettata e realizzata una modalità di interazione tra gli esseri umani e sistemi tecnici, con l’obiettivo di ottenere prodotti e servizi, organizzazioni e sistemi sociali ottimali.”

Si potrebbe continuare con una nutrita serie di definizioni, ma volendo ricondurre il concetto ad una dimensione più pratica, possiamo affermare che l’automazione industriale consiste nel rendere autonomi determinati processi produttivi, collocando l’ausilio dell’uomo ad una funzione di supervisione e gestione delle commesse.

Con l’industria 4.0 anche queste ultime attività di processo sono spesso parte della linea di automazione, grazie allo sviluppo di software sempre più specifici e all’utilizzo di protocolli di intelligenza artificiale, deep learning e celle neurali.

 

Come la robotica trova impiego nell’automazione

La robotica ovviamente trova largo impiego nelle linee di automazione industriale, grazie alla varietà di dispositivi disponibili sul mercato e all’enorme flessibilità che garantisce.

Un robot, che sia antropomorfo, Delta, Scara o collaborativo (in questo articolo abbiamo approfondito le diverse tipologie di robot oggi utilizzate nelle automazioni industriali) può essere impiegato per task differenti all’interno della medesima realtà produttiva, adeguandone il software e la configurazione periferica.

Questo offre un enorme vantaggio agli utilizzatori, in quanto consente di andare a rendere iper produttiva l’area dell’azienda che in quel determinato momento risulta essere al centro della domanda del mercato.

In condizioni ‘normali’, con la produzione manuale tradizionale, la gestione dei picchi è da sempre il collo di bottiglia delle PMI, mentre con il sempre maggiore uso dell’automazione industriale tale fenomeno viene praticamente ribaltato.

Un esempio pratico di quanto l’automazione possa risultare vincente nelle scelte degli imprenditori ci è stato offerto dall’emergenza sanitaria che purtroppo ha investito il nostro paese negli ultimi mesi.

Molte aziende si sono trovate costrette ad interrompere bruscamente la produzione, chi più e chi meno, con gravi ripercussioni nell’intera filiera - da quella produttiva a quella amministrativa - e quindi inevitabilmente hanno subito enormi danni.

In questo frangente così negativo, però, quelle aziende che avevano già inserito linee di automazione industriale e robotiche nella propria rete produttiva hanno avuto l’opportunità di proseguire la produzione senza alcuna flessione, anzi con un forte incremento legato al fatto di essere in grado di soddisfare la domanda che, sebbene inferiore, non è mai del tutto cessata.

Ovviamente ci auguriamo che questi scenari non si presentino mai, e chiaramente non per motivi di produzione industriale, ma crediamo che questo esempio possa fare comprendere la natura dei vantaggi offerti dalla scelta di una linea robotica nell’ambito della propria produzione.

 

Tipologie di automazione

Gli autori che nel tempo si sono occupati di automazione industriale, in realtà, hanno indicato di volta in volta tre diversi livelli di automazione:

  1. sistemi di controllo basati sul meccanismo di closed-loop control (sistemi di controllo ad anello chiuso di retroazione) sia rispetto a standard (feedback) sia rispetto a obiettivi o segnali (feed forward) eseguiti da qualsiasi tipo di dispositivo tecnologico;
  2. l’integrazione di diversi dispositivi, elaborata in un’architettura unitaria a livello di fabbrica, azienda, rete organizzativa, ottenendo continuità nei processi produttivi e nella gestione;
  3. sistema di adattamento e innovazione, attraverso la rapida rilevazione sia dello stato interno di un sistema che dell’ambiente (tecnico, economico, commerciale, ecc.).

L’evoluzione tecnologica e la crescita di aziende specializzate, la formazione di ingegneri dell’automazione con competenze sempre più raffinate, le intuizioni di imprenditori moderni uniti alla domanda di un mercato esigente renderanno sempre più presente l’automazione e la robotica nel tessuto produttivo italiano e mondiale.

E non c’è un piano B.